I Bagni della Regina Giovanna è un sito archeologico di interesse storico, naturalistico e paesaggistico situato al Capo di Sorrento, frazione del comune di Sorrento, e dista circa 2 km dal centro di Sorrento.
Il sito archeologico si sviluppa su una scogliera calcarea a picco sul mare, sulla quale sono ancora visibili i ruderi di un’ antica villa romana.
La passeggiata è piuttosto agevole e si sviluppa su un antico sentiero pubblico ben segnalato (seguite le indicazioni Ruderi Romani) e di facile percorrenza.
È lungo circa 1,5 e ha inizio dopo aver attraversato un cancello.
La parte iniziale del sentiero è pavimentata in pietra e circondata da un muro in blocchi di tufo dietro al quale c’è una tipica vegetazione della macchia mediterranea (agrumeti, ulivi, ecc.).
Dalla parte finale del muro è possibile ammirare, attraverso la vegetazione, uno splendido panorama sul Golfo di Napoli con alle spalle il Vesuvio.
Giunti alla fine del sentiero, ove sono già visibili antiche mura, troviamo una biforcazione.
Proseguendo la passeggiata a destra si incontra una scalinata ripida in pietra che permette di raggiungere una piscina naturale, circondata dalla scogliera calcarea e collegata al mare aperto di Capo Santa Fortunata, da un arco naturale in pietra.
Il fondale roccioso della piscina non è molto profondo, qui è possibile fare il bagno, ma fate attenzione a non scivolare sugli scogli bagnati dal moto ondoso del mare.
Tenete presente che questo è l’unico punto di facile accesso al mare, infatti in epoca romana era utilizzato come punto di attracco.
Il resto della zona, essendo una scogliera rocciosa, non presenta altri punti di facile accesso al mare.
Il nome attribuito a questo luogo ė dovuto proprio a questa piscina naturale ed a una leggenda popolare che narra l’abitudine della Regina Giovanna II d’Angiò-Durazzo, nota anche come Giovanna II di Napoli, regina di Napoli di trascorrere le proprie vacanze a Sorrento, in questo luogo riservato, accompagnata dai suoi giovani amanticon cuisoleva intrattenersi a fare il bagno completamente nuda nelle acque della piscina naturale.
Se al bivio, invece di scendere verso l’insenatura naturale, si sceglie di proseguire a sinistra, è possibile raggiungere, attraverso dei sentieri in terra battuta, i ruderi risalenti al I° secolo A. C. della Villa romana, attribuita al nobile Pollio Felice.
La villa aveva una superficie di circa trentamila metri quadri e nell’antichità occupava l’intera superficie del promontorio del Capo di Sorrento e si divideva in una domus circondata da giardini destinata alle attività contadine, e da una domus marittima.
Le due unità abitative erano collegate attraverso terrazze costruite artificialmente e degradanti verso il mare e da sotto passaggi ricavati nella roccia.
Oggi della domus non è rimasto quasi nulla se non resti delle mura di sostegno e le grandi cisterne che servivano ad irrigare le coltivazioni circostanti destinate alla produzione di olio e vino.
I ruderi attualmente visibili, anche se deturpati da scritte e disegni, restano un’importante testimonianza storica e rendono l’idea della grandiosità dell’antica villa romana, descritta anche da poeti e storici dell’epoca come Publio Papinio Stazio, poeta romano, che la cita nella sua opera Silvae.
Ed è proprio Stazio che attribuisce la villa romana, costruita dell’imperatore Domiziano (81-96 DC), al nobile Pollio Felice, poi scoperta nel 1624 da Giovanni Vinaccia.
Proseguendo la nostra passeggiata è possibile raggiungere la spianata rocciosa ove sorgevano le terrazze della villa a mare.
Dalla punta del promontorio è possibile ammirare uno splendido panorama sul Golfo di Napoli, che va dalla Penisola Sorrentina alle isole di Ischia e Procida.
A sinistra della spianata sono visibili due isolotti che mostrano delle strutture murarie.
Le due strutture erano, probabilmente, collegate tra di loro da un ponticello.
Tra il XV e il XVII secolo in quest’area sorgeva una torre di avvistamento e una cappella intitolata a Santa Fortunata; della prima è ancora visibile la parte basamentale, della seconda le strutture perimetrali.
Il territorio dei Bagni della Regina Giovanna è un luogo di interessante anche sotto l’aspetto naturalistico.
In questa zona, infatti vivono diverse specie animali e vegetali.
Tra gli animali che è possibile incontrare c’è una grande varietà di uccelli in quanto quest’area è un punto di passaggio per gli uccelli migratori che dall’Africa vanno in Europa e viceversa.
Inoltre è possibile incontrare altre specie animali come: ricci, talpe, volpi, faine, serpenti di varie specie, gechi,rane greche o rospi comuni, salamandra pezzata, ramarri, ed altri esemplari appartenenti alla fauna locale.
Interessanti anche la varietà di flora tipica della macchia mediterranea.
La scogliera dei Bagni della Regina Giovanna fuscelta nel 1955 per girare una scena del film “Pane, Amore e…” dove i protagonisti Donna Sofia, interpretata da Sophia Loren, e il Cavalier Carotenuto, interpretato da Vittorio de Sica, ebbero un incontro clandestino.
Per trascorrere una piacevole giornata ai Bagni della Regina Giovanna è bene indossare abiti comodi e scarpe da ginnastica preferibilmente antiscivolo, scarpe da mare e sandali per spostarsi sulla scogliera. Una cosa indispensabile da portare con se è l’acqua.
Sconsiglio i Bagni della Regina Giovannaa bambini piccoli ed a persone con difficoltà motorie.
Quando posso vengo Bagni della Regina Giovanna per fare un tuffo nel passato in questo luogo dove storia e natura si fondono e creano uno scenario unico arricchito da un panorama mozzafiato ancora più spettacolare al tramonto.
Per raggiungere i Bagni della Regina bisogna arrivare al Capo di Sorrento:
In autobus: Dalla stazione della circumvesuviana di Sorrento prendere l’autobus della SITA (colore blu) con destinazione Sant’Agata Via Massa Lubrense.
Oppure l’autobus della Circumvesuviana (colore arancione) Linea A con destinazione Capo di Sorrento.La partenza degli autobus è prevista ogni mezz’ ora circa. Giunti al Capo di Sorrento si intraprendeTraversa Punta Capo per giungere all’inizio del sentiero.
In auto: bisogna raggiungere Capo di Sorrento in direzione Massa Lubrense. Giunti alla piazzetta della piccola frazione troverete un distributore di benzina, un bar e la fermata degli autobus della Circumvesuviana, da qui dovete imboccare Traversa Punta Capo. Lungo questa stradina ė possibile parcheggiare l’automobile nel parcheggio Parking Capo.
Il Parking Capo è un parcheggio a pagamento con tariffa oraria di € 2,00, oppure € 10,00 per tutta la giornata.
Parcheggiata l’auto ed usciti dal parcheggio proseguire a piediverso sinistra lungo la discesa di Traversa Punta Capo che vi condurrà al non distante sentiero.