La cittadina di Sant’Agnello, nel corso dei secoli, ha ospitato importanti personaggi del mondo della cultura, alcuni dei quali decisero di far costruire le loro dimore private sul bancone roccioso a ridosso della marina. Nel cosiddetto “Rione Cappuccini” si vedono, infatti, le ville che furono del romanziere Francis Marion Crawford (1854-1909) e dello scultore di origine siciliana Giovanni Nicolini (1872-1956), unite dalla panoramica “Terrazza delle Querce”.
Negli anni ottanta dell’Ottocento lo scrittore americano e la moglie Elizabeth Berdan acquistarono la villa appartenuta alla famiglia de Renzis e lo stesso Crawford si occupò della progettazione dei lavori di ampliamento e ammodernamento. Uno degli interventi riguardò la stabilizzazione del costone con l’inserimento di piloni ed archi e sul primo ordine di quest’ossatura in pietra fu scritto “In Tempestate Securitas”. Sul lato orientale vennero innalzate due torri ottagonali di gusto medievaleggiante, mentre il giardino fu abbellito con sculture di Thomas Crawford, padre del romanziere, e reperti archeologici. Alcuni ambienti interni mostrano ancor oggi alle pareti dei finissimi pannelli lignei, intagliati dall’artigiano sorrentino Giovanni Massa, attivo nella seconda metà del XIX secolo. Circa quarant’anni dopo (1923), lo scultore Nicolini comprò una parte dei terreni espropriati ai padri Cappuccini nel 1886 e in quell’area detta Punta San Francesco edificò una villa dalle linee neoclassiche che per la bellezza e la pace del luogo è conosciuta come il “Paradisiello”. L’elegante edificio si compone di quattro piani, l’ultimo dei quali, segnato da una serie di arcate in tufo, sorregge una grande terrazza. All’interno le numerose stanze e gli ampi saloni sono ornati da pavimenti in maiolica, stucchi, marmi e vetrate istoriate; una di queste, raffigurante un gallo dalle penne colorate, fu disegnata proprio da Nicolini. Nella zona sottostante la villa si conservano i ruderi di una peschiera di età romana (I secolo d.C.), collegata al fabbricato da stretti cunicoli che scendono fino a mare. Diverse sono state le sorti delle due ville di Sant’Agnello: quella di Marion Crawford è diventata un punto di incontro per i giovani (da un cinquantennio è infatti affidata alle religiose di Maria Ausiliatrice), quella dello scultore, invece, si trova in stato di abbandono e una credenza popolare la vuole infestata da fantasmi.
Realizzata da:Assunta Vanacore (consulenza storico-artistica)